domenica 16 gennaio 2011

Caso Ruby, un'amica inguaia Nicole Minetti.Indagati anche Fede e Mora


Nicole Minetti in versione consiglio regionale



Nel "bunga bunga" del premier Silvio Berlusconi sono coinvolte anche tre riminese. Sono amiche di Nicole Minetti, la consigliere regionale in Lombardia. Una, laureata in giurisprudenza e prossima a una seconda laurea in economia, è stata portata ad Arcore dalla Minetti il 19 settembre dello scorso anno e, davanti ai magistrati, ha raccontato ciò che accadeva alle feste. Secondo la testimonianza della giovane ci sarebbe una versa sala del
"bunga-bunga".

Nella sala si ritrovavano delle ragazze, che si esibivano dietro un compenso (regalini e buste di denaro). La giovane ha spiegato che tutte, compresa la Minetti, erano tutte vestite da infermiere e poliziotte e, col seno nudo, improvvisavano spogliarelli mimando addirittura scene di sesso. La giovane riminese avrebbe detto sia alla Minetti che a Berlusconi di non volere più partecipare a queste feste.

La Minetti è indagata con l'accusa di favoreggiamento e induzione della prostituzione insieme al direttore del ‘Tg4', Emilio Fede, e all'agente dei vip, Lele Mora.

http://www.romagnaoggi.it/rimini/2011/1/16/182922/

YARA, I RISCHI DEL SILENZIO STAMPA CHIESTO DALLA FAMIGLIA

Di Wildgreta

Leggiamo che la famiglia di Yara ha chiesto il silenzio stampa sul caso.Leggiamo anche che il sindaco di Brembate ha chiesto alle tv di sgombrare il campo da camion, regie mobili, ecc. E leggiamo infine che gli inquirenti sarebbero d'accordo. Riteniamo che alcuni servizi televisivi recenti abbiano fatto scaturire questa decisione e in particolare i riferimenti agli arresti dei proprietari di una ditta che lavora nel cantiere di Mapello avvenuti in passato.

Oggi la ditta è commissariata, ed è totalmente estranea alla passata gestione.I suoi lavoratori si sono sentiti chiamati in causa indebitamente, e hanno scritto una lettera di protesta, perchè quello che è avvenuto in passato non ha nulla a che vedere con loro, nè con l'attuale gestione.Comprendiamo il loro disagio, comprendiamo anche che spesso in assenza di notizie le tv si lasciano andare alle ipotesi più fantasiose per cercare di intrattenere un pubblico che segue sempre più numeroso questi fatti di cronaca. Non deve sfuggirci però il fatto che spesso i giornalisti hanno contribuito in maniera decisiva alla soluzione di alcuni di questi casi e che spesso è stata proprio la pressione dei media a non fare abbassare la guardia nella ricerca della verità.

Il silenzio , a nostro avviso, è il nemico numero uno dei colpevoli ed è uno dei loro principali alleati. Se, quindi, i media si sono rivelati utili in tanti casi, come mai per il caso Yara, dovrebbero diventare improvvisamente dannosi? Noi riteniamo che il silenzio uccida a volte più delle parole a vanvera, le quali proprio perchè senza fondamento sono alla lunga destinate all'oblio.
Su Bergamo news, oggi leggiamo:" Comprendiamo la stanchezza di un paese che da 51 giorni vive con i riflettori puntati in faccia. Dal canto nostro, per quanto possibile, abbiamo cercato, anche partecipando ad alcuni di questi programmi, di stare ai fatti e di ridimensionare le fantasie.(...) C'è solo un antidoto al cattivo giornalismo, ed è il buon giornalismo. In secondo luogo, l'attenzione della stampa se da un lato rischia di essere troppo invadente, dall'altro può contribuire a non far abbassare la guardia su una vicenda che ha avuto un forte impatto sulla vita di tutti. Ecco perché ci sembra eccessivo il perentorio invito degli amministratori a sgomberare il suolo pubblico di Brembate. Quello che non vorremmo si verificasse, è che il silenzio stampa, con l'andare del tempo, diventasse silenzio tout court. Questo sì che sarebbe grave."

Noi concordiamo con questa tesi.

Yara Gambirasio

MICHELE MISSERI, LETTERA A SABRINA:TESTO INTEGRALE

"Volevano arrestare mamma e zio Carmelo ho dovuto fare la falsa e incolparti"
Michele Misseri
LA LETTERA DI MISSERI
"Volevano arrestare mamma e zio Carmelo
ho dovuto fare la falsa e incolparti"
Ecco il testo integrale della lettera che Michele Misseri ha inviato alla figlia Sabrina per Natale. Un'altra missiva l'ha spedita all'altra figlia Valentina. Sono scritte in un italiano incerto, ma il contadinon di Avetrana ieri ne ha ricononsciuto la paternità davanti ai legali di Sabrina nell'interrogatorio in carcere


"Volevano arrestare mamma e zio Carmelo ho dovuto fare la falsa e incolparti" Michele Misseri




"Cara Sabrina,
sono io che scrivo, papà. Perdonami se ti ho dato la colpa, ma io non volevo, sono stato costretto a fare la falsa perché io mi sono sentito ricattato. Stavano scrivendo la verità però mi hanno detto che se non faccio quella confessione dovevano arrestare la mamma e zio Carmelo. Per non mettere altri innocenti in mezzo ho dovuto fare la falsa.


So che è difficile chiederti perdono, io so che sei innocente. Tutte le sere dico la preghierina per te e per Sarah e io per te e per Sarah ho due pesi sopra lo stomaco che sono così pesanti che non ci riesco più a sopportarli. Spero che finisca tutto in fretta. Ho richiesto ai giudici e ai miei avvocati che a gennaio mi interroghino per l´ultima volta. Sabrina ti chiedo un favore, se vuoi fare colloquio con papà devi fare una domandina e anche io faccio una domandina, così ci fanno fare un colloquio".


LEGGI Misseri, nuova svolta dalle letteredi GIULIANO FOSCHINI


(16 gennaio 2011)

http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/01/16/news/volevano_arrestare_mamma_e_zio_carmelo_ho_dovuto_fare_la_falsa_e_incolparti-11278496/

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