mercoledì 18 giugno 2008

CHIAIANO: LA VOCE DEGLI ABITANTI


Chiaiano, la voce degli abitanti
di Conchita Sannino

Chiaiano, si avvicina il giorno della verità. E Repubblica torna a dare voce alle ragioni del vasto popolo che si oppone alla realizzazione della discarica nel cuore del Parco delle colline. Abbiamo raccolto testimonianze argomentate e posizioni pacate. Il cui comune denominatore è un no senza se e senza ma contro l'ipotesi dello sversatoio da 700mila tonnellate. Continua intanto a raccogliere firme e consensi l'appello firmato da artisti, scrittori, intellettuali e cittadini sulla lotta contro il "Mostro", non in quanto discarica, ma inteso come "gestione commissarile dei rifiuti". A lanciarlo su Repubblica, lo scrittore Maurizio Braucci lo scorso 11 giugno.
Scorrono quindi gli utimi giorni di dialogo tra lo staff del sottosegretario Guido Bertolaso e i comitati di lotta di Chiaiano. E' previsto un incontro, ritenuto "ancora interlocutorio" secondo la definizione che ne danno a Palazzo Salerno, tra i rappresentanti del no alla discarica e Marcello Fiori, il capomissione della struttura che fa capo a Bertolaso. È prevista comunque entro il fine settimana l'assunzione formale della decisione di aprire la discarica. Il responso sostanziale sulla "ideoneità"della cava a nord di Napoli, d'altro canto, era stata già annunciata da Repubblica ed in precedenza anticipata dallo stesso premier Berlusconi ("Siamo praticamente sicuri della idoneità del sito", ha detto in due occasioni). Dai numerosi accertamenti finora eseguiti risulta già che non esisterebbe il rischio di inquinamento della falda acquifera: tra la risorsa idrica e il "pavimento" della futura discarica vi sarebeb infatti un diaframma di circa 27 metri, mentre il minimo richiesto dall'Unione europea è di 4 metri. Nell'ultimo vertice guidato da Berlusconi alla Prefettrua di Napoli, ilpremier avrebbe anche ipotizzato che la discarica di Chiaiano potrebbe essere pronta, con la prima vasca, entro tre mesi. Restano tuttavia da integrare i risultati dell'ultimo esame richiesto dai tecnici dei comitati: ovvero la "direzione" della falda acquifera. Da dove parte a dove arriva. L'ultimo risultato dovrebbe essere pronto tra mercoledì e giovedì. Tra venerdì e domenica potrebbe dunque scattare l'ora X per comunicare ai cittadini l'esito finale sulla futura discarica.
Una rivoltosa paziente
Gentile "Repubblica",
sono una madre di famiglia e un'onesta lavoratrice. Sto manifestando da molte settimane contro l'apertura della discarica a Chiaiano-Marano. Credo nella forza delle idee e delle parole, nostre uniche armi spuntate e con queste sto manifestando pacificamente insieme alle tantissime persone che hanno a cuore la salute e il futuro dei figli e del territorio. La terra campana trasuda veleno da ogni zolla, contaminata da rifiuti tossici e urbani. La discarica che vorrebbero aprire si trova a poca distanza da quelle di Pianura, Villaricca e Giugliano. A Villaricca, ve ne sono due, ormai sature, una delle quali (mi auguro che sia stata bonificata) è situata ad un centinaio di metri da una scuola in costruzione che accoglierà bambini della materna, elementare e media. Noi e i nostri figli viviamo su una polveriera tossica, creata da gente senza scrupoli, avida di potere e di denaro e grazie anche all'incapacità di una classe politica ipocrita ed inetta
I giornali scrivono che siamo strumentalizzati dalla camorra. Per quanto mi riguarda ho la capacità di pensare e agire con la mia testa e secondo la mia coscienza di donna libera. Scrivono che nessuno si è mai ribellato all'apertura di discariche abusive. Ma lo Stato ha mai vigilato? Ha controllato, ha represso il fenomeno? Chi si ribella viene lasciato solo al suo destino e voi cronisti lo sapete bene. Vi dice niente il nome di Giancarlo Siani, mio conterraneo e vostro collega? Nel più felice dei casi chi si ribella vive sotto scorta. O anche il nome Saviano non vi dice niente?
Parlate delle "cape pazze" che rovesciano cassonetti e alzano barricate. Ma ci siamo mai chiesti chi ha fatto impazzire queste "cape"? Chi li ha veramente ascoltate? Queste "cape" sono il frutto del massacro che i potenti perpetrano ogni giorno sulla pelle dei più deboli, su chi non ha più speranze né fiducia.

In questi giorni al presidio ho indossato magliette con messaggi contro le mafie, per la cultura alla Legalità, per chiedere l'avvio della raccolta differenziata (che faccio da molti anni e chi sa dove va a finire).
Ho fatto appelli, tramite giornali e televisioni presenti al presidio, ai Magistrati dell'affare "rompiballe" perché i responsabili di questa vergogna planetaria vengano individuati al più presto e messi in galera. Ma le tantissime voci di cittadini pacifici, democratici, attenti al Bene comune, non sono arrivate. I giornali ovviamente "tirano" di più se pubblicano foto di "votta votta", scontri e feriti. Cosi come le tivù fanno più audience se trasmettono scene di guerriglia.
Circa un mese fa, io ci sono stata nella Selva, a visitare le cave. Ho toccato la terra: è leggera, porosa, l'ho sentita viva fra le mie dita. In nome di Dio, aiutateci a non far avvelenare anche quella! Lì deve essere realizzato il Parco delle Colline, ultima macchia di verde pubblico.
Io ci sarò ancora al presidio, a manifestare pacificamente la mia impotenza, la mia rabbia, ma soprattutto il mio dolore per questa città martoriata. Ci sarò ancora a manifestare il mio sacrosanto diritto al dissenso contro la legalizzazione del massacro di una collettività. E se c'è stato un patto scellerato tra amministratori pubblici, politici e antistato, io vorrei chiedere a questi individui se avranno mai il coraggio di dire un giorno ai propri figli, che anche loro hanno partecipato al saccheggio del patrimonio pubblico. Dal canto mio, potrò guardare sempre le mie figlie e i miei alunni senza dovermi vergognare.
Cordiali saluti.
Matilde Cusano
(maestra elementare)
* * *
LETTERA al Presidente
Caro Presidente del Consiglio,
mi consenta di darle del tu. Sono un privato cittadino del Paese di cui hai assunto il governo; anche se non mi conosci, il tuo poderoso ufficio Promozionale ha inviato nel marzo 2008 a questo cittadino un messaggio elettorale per illuminarlo sugli innumerevoli danni provocati da un'amministrazione di sinistra quale quella che ha governato per ben 5 lustri la regione dove, insieme a tanti altri (oltre 5.000.000) ho avuto la (s)ventura di nascere e, almeno fino ad ora, vivere.
Nel tuo scritto ribadivi l'impegno a "liberare Napoli e la Campania dalla montagna di rifiuti sotto la quale la classe dirigente del Pd Prodi, Bassolino, Iervolino le hanno sepolte". Lamentavi, inoltre, che questi stessi politici avevano ancora l'arroganza di non presentare le dimissioni considerando noi cittadini come loro sudditi.
Le elezioni ti hanno dato ragione. Dopo quel voto ti abbiamo visto vincitore e, a Napoli, uomo di Stato. Hai presentato qui le tue priorità di programma e i tuoi decreti di legge e, da civile abitante di questa regione, non truffaldino, non rivoltoso, non camorrista, per qualche istante ho nutrito l'illusione di poter riconoscere in essi le nostre priorità, le nostre leggi. Solo per qualche istante purtroppo, perchè mi sono ricordato, a un tratto, di abitare in uno dei tanti parchi situati a non più di 600 metri dalla irrinunziabile discarica di Chiaiano e qui, pur essendo un convinto sostenitore della necessità che il bene comune prevalga sui particolari interessi dei singoli, ho scoperto che nel nostro caso la malaugurata legge della "provincializzazione" determinerà in questa nostra massacrata regione un fiorire di discariche a cielo aperto installate in qualsiasi buco disponibile. E ciò, in totale dimenticanza o spregio non del "particulare" interesse dei pochi a fronte del benessere dei molti ma di tutte le norme di civile convivenza che imporrebbero a qualsiasi compagine di governo il dovere di non trattare con pesi e misure diverse compagini sociali. Esempio: i cittadini che vivono a Posillipo o nei pressi di Piazza Plebiscito rispetto agli abitanti dei ghetti che state costruendo di Marano o Chiaiano. Eppure Napoli e la Campania debbono essere liberate dai rifiuti, a tal fine un uomo di stato è chiamato dai suoi stessi elettori e un po' da fatidici destini a compiere scelte "dolorose ma necessarie"... Quel che mi chiedo è se una certa Angela Merkel preferirebbe installare una discarica al centro di una zona densamente abitata e immediatamente sotto il complesso ospedaliero della città che dice di amare oppure, consigliata da tecnici valenti come quelli che vivono ancora nei Land germanici, sceglierebbe ubicazioni diverse in zone distanti da luoghi abitati quali forse in Campania ancora esistono. Come indicherebbero anche le raccomandazioni della lontana Comunità Europea.

Voglio inoltre sottolineare che i governanti e i governatori che ti hanno preceduto nella nostra regione sono ancora saldamente al loro posto in un empito di inaspettato feeling con te, e che per la Campania si prospetta un futuro di operosa industrializzazione finalizzata al trattamento dei rifiuti: sicuramente globale perchè non si spiegherebbe allora a che potranno servire altrimenti discariche con capacità complessive di oltre 10 milioni di tonnellate e almeno 4 termovalorizzatori.
Un cordiale saluto
Lucio Giordano
(primario ospedale Santobono)
* * *
Appello dai "brutti, sporchi e cattivi" di Chiaiano
La guerra contro il mostro"di Maurizio Braucci, pu è certamente un ottimo articolo che legge in modo lucido il panorama complesso relativo ai fatti di Chiaiano-Marano. L'identificazione delle tre cause principali che hanno portato al tema "discarica si-discarica no" a fronte di una questione molto più ampia sono precise, nette, inequivocabili: il potere politico, gli occhiali deformanti forniti dai media e la mancanza di "astuzia comunicativa" da parte dei manifestanti. Appare evidente che i manifestanti si trovano come Davide a lottare contro il mostro; non può sfuggire che la forza repressiva del potere politico si è unita alla capacità di deformare la realtà, dovuta ai vent'anni precedenti di lobotomia mediatica continua, che ha reso buona parte degli italiani, assolutamente incapaci di discriminare i giochi di collusione e di potere economico e politico che si stanno saldando sulle loro teste. Il disastro ambientale è immane e continuo, ma la Fibe gruppo Impregilo resta al suo posto. Intanto da trent'anni in Campania, l'altra testa del mostro si occupa di sversare rifiuti tossici e non, provenienti dal centro-nord, a volte dall'Europa, determinando la catastrofe ecologica più impressionante d'Italia. Fatto reso possibile dal salto di qualità di camorra e mafie che ormai hanno espresso i propri politici, i quali hanno occupato posti fondamentali nelle istituzioni locali e nazionali. L'intreccio è così incredibile da risultare irreale, ma da incubo, la saldatura dei poteri forti è totale, il sistema è chiuso dall'interno, perché include parte dei politici, le mafie-camorra, fasce d'imprenditori, fette di pubblica amministrazione, comprese parte delle forze dell'ordine e della magistratura. Infine i media che sono di proprietà ora dell'uno, ora dell'altro e i cui giornalisti collusi, fuorviati o umiliati non riescono più a fare semplicemente il loro lavoro: cercare e dare informazioni. Questo è il vero quadro che faticosamente noi abitanti di chiaiano-marano stiamo scoprendo. Noi semplici cittadini, strappati alla nostra vita normale in cui credevamo di lavorare per noi e per il benessere dell'intera comunità, costretti a comprendere e a divenire esperti di ciclo integrato dei rifiuti, di Thor, di TMB , di sistema Vedelago. Noi semplici cittadini costretti a guardare il RE ormai nudo, mentre il mostro sente il nostro sguardo, lo percepisce pericoloso, così partorisce il decreto 90, le leggi speciali ad hoc, fatte apposta per i "brutti, sporchi e cattivi" di Chiaiano-Marano. Ma come, si dirà sui media, volete diventare come loro? Incapaci di fare la differenziata, sornioni e indifferenti al pubblico bene, attenti solo a che la discarica non si faccia nel proprio giardino. E intanto "loro" soffocano sotto la coltre impermeabile di menzogne, non si respira a chiaiano-marano, mentre arriva un momento di ossigeno con Anno Zero, con qualche intervista integrale. E noi a chiaiano-marano aspettiamo la cattiva cavalleria yankee che farà un nuovo massacro, mentre guardiamo in lontananza nella speranza che arrivino anche i nostri. E alla manifestazione di sabato 1°giugno sono arrivati i nostri, i feroci no global; una cinquantina fra giovani e ragazze che si erano autotassati da reggio emilia, da vicenza, dalla calabria per portarci la loro solidarietà. Ne ho ringraziato qualcuno, ma li avrei abbracciati tutti, perché erano lì con noi. Cosa vogliamo? I rivoltosi, per i media, prima camorristi, poi noglobal vorrebbero semplicemente l'applicazione delle leggi dello stato italiano e delle normative europee in tema di gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Vogliamo che si esca dalle deleghe e dai poteri straordinari e si torni alla gestione ordinaria. Vogliamo il ciclo integrato dei rifiuti: riduzione, riuso, riciclaggio basato sulla raccolta differenziata, sulla separazione umido-secco, con gli impianti di compostaggio e di TMB trattamento meccanico biologico. Vogliamo la bonifica dei territori devastati da tonnellate di rifiuti tossici. La raccolta differenziata non è mai cominciata in modo serio, in Campania, perché concorrenziale alle scelte dei poteri forti ovvero discariche ed inceneritori, dato che l'emergenza continua ha fatto arrivare fiumi di denaro per politici, imprenditori, interi apparati dell'amministrazione pubblica. Fibe gruppo Impregilo specializzata in inceneritori e discariche, premiata la gestione rifiuti in Campania, si occuperà del ponte sullo stretto di Messina. Che altro occorre per comprendere? E perché per risolvere l'emergenza di tonnellate di rifiuti tal quale non si ricorre a Thor? Thor è un sistema ancora in parte sperimentale che consente di ricavare dal pattume indifferenziato sia combustibile che acqua e funziona ancor meglio con la raccolta differenziata. E' stato creato dal C.N.R , il primo impianto è in Sicilia, è stato progettato anche come impianto mobile, utile per contrastare le emergenze. Io non lo so se Thor è la soluzione, ma dov'è l'équipe di tecnici e di esperti, dov'è lo studio fatto per risolvere l'emergenza? Dov'è il piano della Regione Campania a cui sono affluiti i piani dei comuni per la differenziata? Il problema è politico, non nel senso della migliore soluzione possibile, ma è politico perché attiene a élites oligarchiche che hanno già fatto a monte le proprie scelte, in base a mostruosi interessi economici e di potere. A Chiaiano-Marano c'è un grande problema di fiducia nelle istituzioni e questa è la cosa più grave, di chi ci si può fidare quando cade il patto di fiducia reciproca che tiene insieme la comunità, che unisce la popolazione ai propri rappresentanti? Che accade quando viene meno l'esprit d'ensemble, che rende possibile la legittimazione delle regole? Siamo solo la punta dell'iceberg e la mondezza può sancire la fine della nostra civiltà, come dimostrano le 100 tonnellate di rifiuti galleggianti nel Pacifico, o troviamo la strada per uno sviluppo sostenibile per il pianeta e per i suoi abitanti, con la lotta alla povertà, oppure la nostra civiltà è arrivata al capolinea.E forse il capolinea comincia a Napoli. E alla rotonda Titanic, nome pericolosamente evocativo, a chiaiano-marano abbiamo il posto d'onore, siamo sulla prua, forse è per questo che siamo così attenti.

Rosanna Camerlingo
(docente in un liceo)
rosanna.camerlingo@libero.it***
Nell'ultima puntata di "Anno zero", la trasmissione di Santoro, un uomo intervistato da Sandro Ruotolo afferma che nella Eco 4 sarebbero stati assunti due nipoti del cardinale di Napoli Crescenzio Sepe. La Eco 4 dei fratelli Orsi - tristemente saliti alla ribalta della cronaca - è una delle aziende della raccolta rifiuti che operano nel casertano e che avrebbe lucrato sull'affaire munnezza. L'inchiesta del novembre 2007 coinvolse un ex parlamentare e ministro originario della zona dove opera la eco 4 - politici locali e altre persone sempre per la solita storia del "do ut des": posti di lavoro in cambio di voti, corruzione. Una marea di soldi che passavano attraverso una banca per una cessione di quote della Eco4 al consorzio di bacino Caserta 4 che sarebbero state pagate con una cessione di credito mai avallata dal cda. Il cardinale ora ha benedetto il premier. Lo ha fatto accompagnare dalla Madonna (le veline non bastano?) ma ha benedetto ancora di più quella cava di Chiaiano che appartiene all'arciconfraternita dei pellegrini e che ha accettato di sacrificare per togliere le immondezze napoletane.
Solo che si dice che i metri cubi che potrebbe raccogliere sarebbero 150, non 700.000 come si era detto. Significa solo qualche mese di autonomia. La solita soluzione tampone, inutile e superficiale. Con un gioco che non vale la candela. E altre proteste ci sono state all'evento napoletano del Real albergo dei poveri. La gente di Chiaiano non rinuncia a far sentire la propria voce.
Ma si sa, la battaglia di civiltà che il premier ha intrapreso nei nostri confronti è di principio. Ci deve civilizzare. Perché portiamo ancora l'anello al naso e l'osso in testa; non ci laviamo e mangiamo nelle palafitte. È pur vero che di incivili ed anarchici ce ne sono, ma la maggioranza è civile e non fa rumore, vive e lavora come tutti i civilizzati del resto di Italia.
E veniamo ai nipoti. Perché le vie del Signore sono infinite e passano per Caserta. Alla domanda del cronista sulla vicenda dei nipoti, il cardinale ha risposto con un secco "no comment". E al cronista gli hanno fatto pure la morale. Che Crescenzio ha fatto tanto per la città; è sempre in prima linea.
Se pure fosse vero che avrebbe messo i nipoti a lavorare, è normale.
Sarebbe stupido non approfittarne. È una legge non scritta ma da sempre onorata come poche leggi al mondo.
È il sistema. Così fan tutti. Vallo a raccontare ai precari di tutta Italia che non hanno santi - pardon cardinali - in famiglia.Monica Capezzuto
TESTO dell'appello e adesioni degli artisti
Appello: Chiaiano è sola?
Mentre continuano le analisi tecniche sui terreni delle cave, gli abitanti di Chiaiano, Marano e Mugnano continuano a presidiare pacificamente i luoghi della contesa. Nei giorni di fuoco della protesta, i cronisti di radio, giornali e televisioni hanno spesso descritto chi si opponeva alla discarica come una folla di egoisti o di oscuri personaggi, inventando storie di armi, droga e camorra. Lo stesso era accaduto a gennaio a Pianura, mentre allora come oggi il consiglio comunale e quello regionale si sono tenuti a distanza dalle tensioni che hanno contribuito a provocare con le loro assurde politiche sui rifiuti. A loro e al governo Berlusconi, gli abitanti di Chiaiano, Marano e Mugnano chiedono
*
di non realizzare una discarica in un terreno non idoneo, già destinato a parco naturale.
*
di interrompere la gestione straordinaria dei rifiuti che perdura dal 1994 e che ha causato l'attuale disastro ambientale.
*
di iniziare immediatamente la raccolta differenziata a Napoli e in Campania applicando la legislazione europea
*
di lasciare libera la magistratura di indagare sulle reti di illeciti intorno alla gestione dei rifiuti.
Sui media, la popolazione campana appare sempre passiva rispetto alla cosa pubblica, oppure se si mobilita lo fa perché prezzolata da loschi interessi. Si cita spesso la camorra. Se analizziamo il passato recente, la camorra sembrerebbe più incline all'apertura che non alla chiusura delle discariche, avendo dimostrato di saper entrare nel loro funzionamento. Come per la camorra, l'emergenza rifiuti è stata finora anche per politici ed imprenditori un'occasione di speculazione e di violazione dei diritti sociali ed ambientali.

Il decreto Berlusconi si inserisce perfettamente in questa distorta filosofia emergenziale! E lo fa in più punti: nella costituzione di una superprocura che controlli le inchieste accettabili e quelle "inadeguate", nella possibilità di stoccare in discarica diverse tipologie di rifiuti speciali e tossici, nello stanziamento senza controllo di altri 150 milioni di euro che permetterà di assegnare le infrastrutture senza gara d'appalto, nell'utilizzo dei militari, nell'imposizione di uno stato d'eccezione con norme penali ad hoc per colpire chi protesta.
Ma esistono altre vie d'uscita dall'emergenza: la riduzione drastica degli imballaggi, la separazione almeno del secco dall'umido, l'allestimento d'impianti per la trasformazione dei rifiuti differenziati, in grado di ricavare compost (utile per bonifiche e agricoltura), nuovi polimeri dalla plastica, nuovo vetro. Perchè non si può virare il piano in questa direzione? E perchè si continuano a fare scelte così bizzarre: aree vulcaniche come Terzigno o la Selva di Chiaiano, unico polmone verde di Napoli. Ancora una volta, si chiede ai cittadini di sacrificarsi al buio, senza nessun segnale di inversione reale di rotta, di emancipazione dalla sudditanza agli interessi forti.
Con questo appello intendiamo esprimere la nostra solidarietà alle persone che abitano nella zona delle cave di Chiaiano, che animano i presidi e partecipano alle manifestazioni contro la discarica e rivolgiamo ai mass media l'esigenza di un racconto dei fatti non pregiudiziale.
01 - Erri De Luca - scrittore - Roma
02 - Carlo Cerciello - regista teatrale - Napoli
03 - Alex Zanotelli - Padre Comboniano - Napoli
04 - Sergio Piro - psichiatria democratica - Napoli
05 - Wu Ming - collettivo di scrittori non inceneriti - Bologna
06 - Valerio Evangelisti - scrittore - Bologna
07 - Maurizio Braucci - scrittore, sceneggiatore - Napoli
08 - Giuseppe Aragno - storico - napoli
09 - Antonio Marfella - medico - istituto dei tumori 'pascale', Napoli
10 - Alessandra Riccio - condirettrice della rivista "latinoamerica", napoli
11 - Cyop&Kaf - pittori - napoli
12 - Luca Zulù - cantante - Napoli
13 - Andrea Morniroli - Cantieri Sociali - Ass. Dedalus - Napoli
14 - Antonìo Onorato - musicista - Napoli
15 - Marco Martinelli-regista-teatro delle albe-
16 - Luciano Scateni - giornalista - Napoli
17 - Guido Piccoli - giornalista - Napoli
18 - Maurizio Capone - musicista - Napoli
19 - Renato Minale-24 grana-musicista-napoli
20 - Daniele Sepe - Musicista
21 - Stefano Vecchio - Direttore dipartimento farmacodipendenze Asl Na1
22 - Avv. Elena Coccia - associazione giuristi democratici - Napoli
23 - Lorenzo Pavolini-scrittore, teatro stabile mercadante-roma
24 - Prof. Giuseppe Di Marco - docente Filosofia - Università Federico II
25 - Prof. Angelo Genovese - docente associato di Zooveterinaria - Università Federico II
26 - Riccardo Orioles - giornalista - Napoli
27 - Fabrizio Geremicca - giornalista Napoli
28 - Marcello Anselmo - storico, scrittore - Napoli
29 - Marco Salvia - giornalista e scrittore
30 - Giuseppe palumbo - autore di fumetti
31 - Fabio rodriguez amaya, pittore e docente di letterature ispano-americane-università bergamo
32 - Nicola Angrisano - direttore InsuTv
33 - Luciano Ferrara - fotografo - Napoli
34- Canio Loguercio, Musicista
35 - Francesco Martone - Sinistra Arcobaleno
36 - Paolo Cento - Sinistra Arcobaleno
37 - Costanza Boccardi - Casting
38 - dario giugliano, critico d'arte
39 - bruno leone, guarattellaro
40 - gridas, gruppo risveglio dal sonno, secondigliano
41 - monica caggiano, ricercatrice
42 - luca dalisi, disegnatore
43 - francesco ceci, sociologo
44 - ilaria vitellio, urbanista
45 - daria d'antonio, cineasta
46 - factory occupata, roma
47 - Luigi Izzo -presidente della cooperativa cantieri navali megaride-napoli
48 - Marco Philopat - scrittore, editore
(La Repubblica 17 giugno 2008)

Nessun commento:

VIAGGI

Partenza:
Camere:
Adulti:
Ritorno: